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COMUNICATO STAMPA

SCIENZA ED EDUCAZIONE
RESOCONTO
IX SETTIMANA DELLA CULTURA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA 



promossa dal Ministero dell'Università e della Ricerca
Scientifica e Tecnologica 21-28 marzo 1999

Nel nostro Paese esiste un grande bisogno insoddisfatto di cultura scientifica e tecnologica. Un bisogno che cresce progressivamente in relazione allo sviluppo delle società industriali e che si innesta su una ormai endemica situazione di marginalità in cui si trova da decenni il sapere tecnico-scientifico in Italia. Non manchiamo né di conoscenze né di tecnologie, mentre scarsa è la consapevolezza su come valorizzarle. Con tutte le conseguenze, sempre più gravi ed evidenti, che gli esperti puntualmente denunciano.

Il Governo, mentre è fortemente impegnato nell'impresa di riformare l'intero sistema pubblico della ricerca scientifica e tecnologica secondo la delega ricevuta dal Parlamento, non può che cercare di valorizzare e di dare ulteriore impulso alle poche iniziative esistenti per la diffusione della cultura scientifica e tecnologica. Due su tutte, entrambe promosse dal Ministero dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica: la Legge 113/91 (la prima in Italia per la diffusione della cultura tecnico-scientifica), la cui riforma è già stata approvata da un ramo del Parlamento - AS 3836, e la Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica, un evento ormai consolidato su tutto il territorio nazionale e che coinvolge università, scuole, enti di ricerca, musei, orti botanici, associazioni, aziende, amministrazioni locali, ecc.

La Settimana ha contribuito a porre efficacemente all'attenzione generale sia la notevole dimensione del patrimonio tecnico-scientifico del Paese, conservato in migliaia di musei e collezioni, troppo spesso sottovalutato e misconosciuto, sia l'opportunità di un potenziamento dell'informazione e della discussione sui grandi temi e problemi della ricerca scientifica e tecnologica, per garantire a tutti i cittadini le conoscenze e gli strumenti indispensabili per orientare le scelte e le decisioni che investono sempre più la vita quotidiana e il futuro della società. Cerca inoltre di rispondere all'esigenza di un'opera di mediazione, corretta e criticamente matura, per trasferire al pubblico più vasto informazione sui metodi, i risultati e le esigenze dei centri avanzati della ricerca, la cui attività risulta spesso estranea alla consapevolezza generale e rimossa dall'opinione pubblica, come se si svolgesse in cittadelle fortificate.

Nel corso degli anni, la Settimana ha favorito una lenta ma costante mobilitazione e riaggregazione delle energie disperse. Lo testimonia l'impegno entusiastico e gratuito di centinaia e centinaia di soggetti in un’opera di sensibilizzazione di cui non si può sottovalutare 1'importanza. D'altronde, la Settimana è uno dei pochi momenti in Italia in cui avviene un reale incontro tra mondi troppo spesso separati: quello della scuola, dell'università, della ricerca, dell'impresa. Ed è anche uno dei rari eventi in cui sono i partecipanti stessi, con le loro iniziative spontanee, a determinare il disegno e i contenuti dell'evento stesso. Non è quindi casuale il successo che ha caratterizzato fin qui le varie edizioni della Settimana. Basti qualche dato: dalle circa 300 iniziative per la prima Settimana, quella del 1991, si è passati alle circa 1300 nel corso della edizione del 1998. Il calendario della IX Settimana della Cultura Scientifica 1999 ha raccolto oltre 1000 iniziative. La scelta di far inserire, quest’anno per la prima volta, direttamente dai partecipanti, sul sito del Ministero, i dati relativi alle manifestazioni è stato un successo senz’altro al di sopra delle aspettative.

Tra i protagonisti della Settimana, un ruolo di primo piano è stato svolto certamente dai ricercatori, che hanno visto in essa un'occasione da non perdere per poter comunicare i risultati e le implicazioni delle loro ricerche. Accanto ai ricercatori, sono da porre gli operatori dei musei scientifici, gli insegnanti e tutto il mondo della scuola in generale. La Settimana, in particolare, è venuta a colmare un vero vuoto culturale esistente nel nostro Paese, provocato dal bisogno di sapere tecnico-scientifico, che sale, in maniera del tutto particolare, dal mondo dei giovani. Un bisogno che anche la scuola, per vari motivi, non riesce a soddisfare (e che comunque non potrebbe mai soddisfare da sola, anche se fossero disponibili più energie e più risorse). I ragazzi sono i principali fruitori della Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica: anno dopo anno, abbiamo registrato una crescita costante delle scuole che promuovono direttamente iniziative organizzate da insegnanti e studenti, magari con il concorso e in collaborazione con altri soggetti esterni all'istituzione scolastica.

Al fine di fornire alla Settimana un sostegno progettuale più efficace, anche su proposta di uno speciale Gruppo di Lavoro, istituito presso il Ministero per riprogettare 1'intervento in materia di diffusione della cultura scientifica, è stato deciso di caratterizzare la Settimana con un tema generale di riferimento, diverso ogni anno. Il tema selezionato per questa nona edizione è stato: "Scienza ed educazione", intendendo così sottolineare il rapporto tra la scienza come cultura e come metodo per i processi educativi e formativi. Dal 21 al 28 marzo 1999, non solo gli addetti ai lavori e gli appassionati, ma tutte le persone interessate, gli studenti e i cittadini del nostro Paese hanno compiuto un percorso ritagliato su misura dei propri interessi, curiosità, conoscenze sul tema prescelto.

Il programma della IX Settimana ha offerto: convegni e seminari su temi di storia delle scienze e delle tecniche, di attualità scientifica, di riflessione sui fondamenti delle scienze e sulle implicazioni etico-politiche della ricerca scientifica e tecnologica; iniziative di orientamento sul ruolo dei media per la diffusione della cultura tecnico-scientifica, sui metodi per garantire l'aggiornamento permanente degli insegnanti e per far crescere e qualificare il tasso di cultura tecnico-scientifica nel mondo della scuola; riflessioni e sperimentazioni sul ruolo e sui sempre più vasti campi di applicazione delle nuove tecnologie (per la tutela dei beni culturali, per la didattica e la formazione, per la salute e il recupero dell'handicap, ecc.); manifestazioni destinate ad approfondire il tema del rapporto tra diffusione della cultura tecnico-scientifica e crescita delle opportunità di occupazione per i giovani; mostre, filmati, cicli di conferenze, teleconferenze, forum telematici, ecc., su temi di divulgazione tecnico-scientifica, anche in prospettiva storica; presentazioni di nuovi progetti, allestimenti, servizi (aperture straordinarie, visite guidate, ecc.) o pacchetti didattici presso i musei scientifici (tecnico-scientifici, naturalistici, medici, etno-antropologici, di impianto storico, ecc.); "laboratori aperti" presso le strutture universitarie di ricerca, gli enti di ricerca e le imprese pubbliche e private impegnate nell'innovazione; corsi di aggiornamento per insegnanti su tematiche di frontiera della ricerca scientifico-tecnologica; programmi di turismo tecnico-scientifico per le scuole di ogni ordine e grado; iniziative e manifestazioni nel campo della cultura e dell'educazione ambientale; mostre, spettacoli teatrali, musicali e multimediali nel campo delle arti visive e "minori", nell'ambito delle relazioni arti-scienza, storia-scienza e società-scienza, sulle "immagini della scienza e della tecnica" (nell'arte, nella letteratura, nella storia, ecc.) e, in generale, su questioni interdisciplinari.

Il Gruppo di lavoro per la diffusione della cultura tecnico-scientifica, che ha redatto il Rapporto sulla diffusione della cultura tecnico-scientifica in Italia, è stato istituito con decreto del Ministro dell'Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica del 29 gennaio 1997.

Il Gruppo di lavoro ha raccolto l'eredità del Comitato nazionale per le iniziative di promozione, tutela e valorizzazione della cultura scientifica, istituito nel 1988 e formalmente operante, con varie modifiche, anche di denominazione, fino al 1996.

Il decreto assegnava al Gruppo di lavoro il compito di effettuare un'attenta ricognizione e valutazione delle iniziative finora assunte per favorire la diffusione della cultura tecnico-scientifica e per valorizzare il cospicuo patrimonio conservato nel Paese. In particolare, precisando il metodo e gli strumenti per favorire la diffusione della cultura tecnico-scientifica nella società e nel mondo giovanile, nonché l'aggiornamento di insegnanti e formatori ed esprimendo le proprie valutazioni in merito alle strategie da adottare per dare vita a un Sistema Nazionale che valorizzi tutte le risorse e le energie dei vari centri e istituzioni pubblici e privati presenti in tutto il Paese. Sulla base dell'analisi svolta, il Gruppo di lavoro doveva suggerire le azioni da intraprendere per il pieno conseguimento degli obiettivi della diffusione di una solida e critica cultura tecnico-scientifica, anche in riferimento alla revisione in corso presso la Camera dei Deputati della Legge 113 del 1991 che, in questi anni, ha garantito il finanziamento a istituzioni specifiche e il quadro di riferimento a iniziative importanti, come la Settimana della Cultura Scientifica e Tecnologica.


15 aprile 1999

 
   

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