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COMUNICATO STAMPA

Operazione “rientro dei cervelli”: arrivano cento studiosi residenti all’estero

Incentivi del Ministero alle università che stipulano contratti per attività didattica e di ricerca 




Sono quasi un centinaio gli studiosi stranieri e italiani residenti all’estero che prenderanno servizio nelle università italiane grazie agli incentivi per la mobilità previsti dal decreto ministeriale 26 gennaio 2001 n. 13. Il dato si riferisce alle prime due tornate delle tre previste dal decreto:

 per la prima sono state accettate 55 domande sulle 87 presentate, con un finanziamento accordato dal Ministero dell’Istruzione, dell'Università e della Ricerca di 4.808.566 euro per l'attività didattica e di 1.732.971 euro per l'attività di ricerca.

 Nella seconda tornata sono state valutate positivamente 41 domande su 76 presentate, mentre due sono tuttora in fase di valutazione: sono stati accordati finanziamenti per 3.944.743 euro per l’attività didattica e 1.374.013 per quella di ricerca.

 Nella terza tornata sono state presentate 195 domande: gli esiti delle valutazioni sono previsti per la fine di giugno.

Delle 96 domande finora approvate, quasi la metà si riferiscono a studiosi italiani che svolgono attività didattica e di ricerca all’estero da almeno tre anni. Nella “graduatoria” dei Paesi di provenienza degli studiosi, in testa figurano gli Stati Uniti, con 22 domande approvate, seguiti da Gran Bretagna (16), Francia (12), Russia (7), Germania (6) e da altri 21 Paesi, dall’Ucraina all’India, dalla Svizzera al Sudafrica, dall’Armenia all’Ecuador.

Per quanto riguarda  la distribuzione dei contratti che verranno stipulati per settori scientifico-disciplinari, 20 riguardano la fisica, mentre 16 si riferiscono a scienze matematiche e informatiche. Compaiono poi, con un numero di domande variante da tre a sette per settore, scienze chimiche, della terra, biologiche, mediche, agrarie e veterinarie, ingegneria civile e architettura, ingegneria industriale e dell’informazione, scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, scienze giuridiche, scienze economiche e statistiche, scienze politiche e sociali.

Sono trenta infine le università che hanno usufruito di questa opportunità. Tra gli atenei che hanno ottenuto un maggior numero di contratti figurano, in ordine alfabetico: Bologna con 4 domande accolte, Camerino con 6, Firenze con 7, Genova con 4, Parma con 5, Pisa con 6, Roma La Sapienza con 11, Siena con 5, Trento e Trieste con 6 ciascuna, Trieste Sissa con 7. Le altre università attiveranno un numero di contratti variabile tra uno e tre.

I contratti avranno una durata minima di sei mesi continuativi e massima di tre anni: l’attività dovrà iniziare non oltre un anno dopo l’approvazione del contratto da parte del Ministero.

Gli incentivi del Miur a favore della mobilità di studiosi italiani residenti all’estero e stranieri sono complessivamente, nell’arco del primo anno (esercizio 2001) 20.658.000 euro circa, 40 miliardi di vecchie lire. Il programma si rivolge a studiosi ed esperti di ogni disciplina e di ogni età e nazionalità, quindi non soltanto agli italiani, purché in possesso del titolo di dottore di ricerca o equivalente al momento della presentazione della domanda, e impegnati all’estero da almeno tre anni in attività didattica o scientifica.

Per ogni contratto il corrispettivo è proposto dall’università nella misura commisurata all’esperienza e alle capacità dell’interessato e dovrà comunque essere adeguato ai livelli europei. Il contributo annuale massimo per la didattica è di 75.000 euro per ogni contratto. Il Ministero, una volta approvata la proposta e successivamente alla stipula del contratto vero e proprio, verserà all’università l’intero ammontare del corrispettivo.

I costi dei programmi di ricerca, invece, sono cofinanziati per il 90 per cento dal Ministero, mentre il 10 per cento rimane a carico dell’ateneo.

L’elenco dei contratti e la relativa documentazione sono disponibili sul sito del Ministero dell’Istruzione dell’Università e della ricerca www.miur.it (Università/Ricerca universitaria).


Roma, 20 giugno 2002

 
   

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