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XV Legislatura
Legge 27 settembre 2007, n.165
Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 10 ottobre 2007 n.236
Delega al Governo in materia di riordino degli enti di ricerca
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno
approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga
la seguente legge:
Art. 1.
Riordino degli enti di ricerca
1. Allo scopo di promuovere, sostenere, rilanciare e razionalizzare
le attivita' nel settore della ricerca e di garantire autonomia,
trasparenza ed efficienza nella gestione degli enti pubblici
nazionali di ricerca, il Governo e' autorizzato ad adottare uno o
piu' decreti legislativi, entro il termine di diciotto mesi dalla
data di entrata in vigore della presente legge, al fine di provvedere
al riordino della disciplina relativa agli statuti e agli organi di
governo degli enti pubblici nazionali di ricerca, vigilati dal
Ministero dell'universita' e della ricerca, nel rispetto dei principi
e criteri direttivi indicati nell'articolo 18 della legge 15 marzo
1997, n. 59, e dei seguenti:
a) riconoscimento agli enti della autonomia statutaria, nel
rispetto dell'articolo 33, sesto comma, della Costituzione e in
coerenza con i principi della Carta europea dei ricercatori, allegata
alla raccomandazione n. 2005/251/CE della Commissione, del-l'11 marzo
2005, al fine di salvaguardarne l'indipendenza e la libera attivita'
di ricerca, volta all'avanzamento della conoscenza, ferma restando la
responsabilita' del Governo nell'indicazione della missione e di
specifici obiettivi di ricerca per ciascun ente, nell'ambito del
Programma nazionale della ricerca (PNR) e degli obiettivi strategici
fissati dall'Unione europea;
b) formulazione e deliberazione degli statuti da parte degli
organi statutari competenti dei singoli enti interessati e loro
successiva emanazione da parte dei medesimi organi, previo controllo
di legittimita' e di merito del Ministro dell'universita' e della
ricerca, nelle forme previste dall'articolo 6, commi 9 e 10, della
legge 9 maggio 1989, n. 168. Il Ministro dell'universita' e della
ricerca esercita il controllo di cui alla presente lettera sentite le
Commissioni parlamentari competenti, le quali si esprimono entro
trenta giorni dalla data della richiesta del relativo parere;
c) formulazione e deliberazione degli statuti, in sede di prima
attuazione, da parte dei consigli scientifici di ciascun ente,
integrati da cinque esperti di alto profilo scientifico, nominati,
senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, dal Ministro
dell'universita' e della ricerca. Agli esperti non e' riconosciuto
alcun compenso o indennita';
d) affidamento all'Agenzia nazionale di valutazione
dell'universita' e della ricerca (ANVUR) del compito di valutare la
qualita' dei risultati della ricerca svolta dagli enti, nonche'
l'efficacia e l'efficienza delle loro attivita' istituzionali,
riferendo periodicamente al Governo con appositi rapporti;
e) attribuzione agli enti delle risorse finanziarie statali sulla
base di criteri che tengano conto della valutazione di cui alla
lettera d);
f) riordino degli organi statutari, con riduzione del numero dei
loro componenti, garantendone altresi' l'alto profilo scientifico e
le competenze tecnico-organizzative e prevedendo nuove procedure di
individuazione dei presidenti e dei componenti di nomina governativa
dei consigli di amministrazione, che sono l'organo di governo degli
enti, tramite scelte effettuate in rose di candidati proposte da
appositi comitati di selezione nominati di volta in volta dal
Governo, assicurando negli stessi comitati un'adeguata rappresentanza
di esponenti della comunita' scientifica nazionale e internazionale
e, in particolare, di quanti sono stati eletti dai ricercatori in
organismi degli enti, ove esistenti, e comunque escludendone il
personale del Ministero dell'universita' e della ricerca;
g) composizione del consiglio di amministrazione del Consiglio
nazionale delle ricerche in modo da assicurare che la meta' dei
componenti sia di nomina governativa;
h) adozione di procedure di valutazione comparativa, sulla base
del merito scientifico, per l'individuazione dei direttori degli
organi di ricerca;
i) adozione di misure organizzative volte a potenziare la
professionalita' e l'autonomia dei ricercatori, semplificando le
procedure amministrative relative all'attivita' di ricerca, e
valorizzando il ruolo dei consigli scientifici;
l) adozione di misure volte a favorire la dimensione europea e
internazionale della ricerca, incentivando la cooperazione
scientifica e tecnica con istituzioni ed enti di altri Paesi;
m) introduzione di misure volte a favorire la collaborazione con
le attivita' delle regioni in materia di ricerca scientifica e
tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi;
n) adozione di misure che prevedano norme anti-discriminatorie
tra donne e uomini nella composizione di organi statutari.
2. Il Governo e' altresi' autorizzato, mediante i decreti
legislativi di cui al comma 1:
a) a procedere ad accorpamenti o scorpori, anche parziali, con
conseguente attribuzione di personalita' giuridica, di enti o di loro
strutture attive nei settori della fisica della materia, dell'ottica
e dell'ingegneria navale;
b) a riordinare l'Istituto italiano di tecnologia.
3. Gli schemi dei decreti legislativi adottati ai sensi del
comma 1, ciascuno dei quali deve essere corredato di relazione
tecnica sugli effetti finanziari delle disposizioni in esso
contenute, sono trasmessi alle Camere ai fini dell'espressione dei
pareri da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia
e per le conseguenze di carattere finanziario, che sono resi entro
quarantacinque giorni dalla data di trasmissione dei medesimi schemi
di decreto. Decorso tale termine, i decreti possono essere comunque
emanati.
4. I decreti di cui al comma 1 sono emanati su proposta del
Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell'universita'
e della ricerca, di concerto con il Ministro per le riforme e le
innovazioni nella pubblica amministrazione e con il Ministro
dell'economia e delle finanze.
5. Ferme restando le procedure di commissariamento previste dalle
norme vigenti, nel caso di modifiche statutarie inerenti alla
missione dell'ente e alla sua struttura di governo, ovvero nel caso
di comprovata difficolta' di funzionamento o di mancato
raggiungimento degli obiettivi indicati dal Governo, il Governo puo'
procedere al commissariamento degli enti attraverso decreti
sottoposti al parere delle Commissioni parlamentari competenti. Le
Commissioni si esprimono entro trenta giorni dalla data di
trasmissione. Decorso tale termine, il Governo puo' comunque
procedere al commissariamento. Dalle disposizioni del presente comma
non devono derivare oneri aggiuntivi per il bilancio dello Stato.
6. Il Governo e' delegato ad adottare, entro dodici mesi dalla data
di entrata in vigore dei decreti di cui al comma 1, con le medesime
procedure di cui ai commi 3 e 4, uno o piu' decreti legislativi
correttivi o modificativi dei medesimi decreti, nel rispetto dei
principi e criteri direttivi di cui al comma 1.
7. Dall'attuazione delle norme di ciascun decreto di cui al
presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la
finanza pubblica.
Art. 2.
Abrogazioni
1. I commi 143, 144 e 145 dell'articolo 2 del decreto-legge
3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla legge
24 novembre 2006, n. 286, sono abrogati.
La presente legge, munita dei sigillo dello Stato, sara' inserita
nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica
italiana. E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla
osservare come legge dello Stato.
Data a Roma, addi' 27 settembre 2007
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LAVORI PREPARATORI
Senato della Repubblica (atto n. 1214):
Presentato dal Ministro dell'universita' e della
ricerca (Mussi) il 13 dicembre 2006.
Assegnato alla commissione 7ª (Istruzione pubblica,
beni culturali), in sede referente, il 12 gennaio 2007 con
pareri delle commissioni 1ª e 5ª.
Esaminato dalla commissione 7ª il 24 e 30 gennaio 2007;
6-7-13 e 20 febbraio 2007; 6-14 e 21 marzo 2007.
Relazione scritta annunciata il 6 aprile 2007 (atto
Sen. n. 1214-A relatore sen. Ranieri).
Esaminato in aula il 27 marzo 2007; 12 aprile 2007 e
approvato il 2 maggio 2007.
Camera dei deputati (atto n. 2599):
Assegnato alla VII commissione (Cultura, scienza e
istruzione), in sede referente il 7 maggio 2007 con pareri
delle commissioni I, III, V, X, XI, XIV e questioni
regionali.
Esaminato dalla VII commissione il 7-12 e 28 giugno
2007; 4 e 5 luglio 2007.
Esaminato in aula il 9 e 10 luglio 2007 e approvato con
modificazioni l'11 luglio 2007.
Senato della Repubblica (atto n. 1214 B):
Assegnato alla 7ª commissione (Istruzione pubblica,
beni culturali), in sede referente, il 12 luglio 2007 con
pareri delle commissioni 1ª e 5ª.
Esaminato dalla 7ª commissione il 18-24 e 26 luglio
2007.
Esaminato in aula il 2 agosto 2007 e approvato il 19
settembre 2007.
Data a Roma, addi' 27 settembre 2007
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Napolitano
Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Mussi, Ministro dell'universita' e della ricerca
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Visto, il Guardasigilli: Mastella |
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N O T E
Avvertenza:
Il testo delle note qui pubblicato e' stato redatto ai
sensi dell'art. 10, commi 2 e 3 del testo unico delle
disposizioni sulla promulgazione delle leggi,
sull'emanazione dei decreti del Presidente della Repubblica
e sulle pubblicazioni ufficiali della Repubblica italiana,
approvato con decreto de1 Presidente della Repubblica
28 dicembre 1985, n. 1092, al sole fine di facilitare la
lettura delle disposizioni di legge modificate o alle quali
e' operato il rinvio. Restano invariati il valore e
l'efficacia degli atti legislativi qui trascritti.
Per le direttive CEE vengono forniti gli estremi di
pubblicazione nella Gazzetta ufficiale delle Comunita'
europee (GUCE).
Note all'art. 1:
- Il testo dell'art. 18 della legge 15 marzo 1997, n.
59 (Delega al Governo per il conferimento di funzioni e
compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della
Pubblica amministrazione e per la semplificazione
amministrativa), e' pubblicata nella Gazzetta Ufficiale
17 marzo 1997, n. 63, supplemento ordinario, e' il
seguente:
«Art. 18. - 1. Nell'attuazione della delega di cui
all'art. 11, comma 1, lettera d), il Governo, oltre a
quanto previsto dall'art. 14 della presente legge, si
attiene ai seguenti ulteriori principi e criteri direttivi:
a) individuazione di una sede di indirizzo strategico
e di coordinamento della politica nazionale della ricerca,
anche con riferimento alla dimensione europea e
internazionale della ricerca;
b) riordino, secondo criteri di programmazione, degli
enti operanti nel settore, della loro struttura, del loro
funzionamento e delle procedure di assunzione del
personale, nell'intento di evitare duplicazioni per i
medesimi obiettivi, di promuovere e di collegare realta'
operative di eccellenza, di assicurare il massimo livello
di flessibilita', di autonomia e di efficienza, nonche' una
piu' agevole stipula di intese, accordi di programma e
consorzi;
c) ridefinire la disciplina e lo snellimento delle
procedure per il sostegno della ricerca scientifica,
tecnologica e spaziale e per la promozione del
trasferimento e della diffusione della tecnologia
nell'industria, in particolare piccola e media,
individuando un momento decisionale unitario al fine di
evitare, anche con il riordino degli organi consultivi
esistenti, sovrapposizioni di interventi da parte delle
amministrazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 2, del
decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, riordinando gli
enti operanti nel settore secondo criteri di programmazione
e di valutazione, in aggiunta a quelli previsti dall'art.
14 della presente legge, favorendo inoltre la mobilita' del
personale e prevedendo anche forme di partecipazione dello
Stato ad organismi costituiti dalle organizzazioni
imprenditoriali e dagli enti di settore o di
convenzionamento con essi;
d) previsione di organismi, strumenti e procedure per
la valutazione dei risultati dell'attivita' di ricerca e
dell'impatto dell'innovazione tecnologica sulla vita
economica e sociale;
e) riordino degli organi consultivi, assicurando una
rappresentanza, oltre che alle componenti universitarie e
degli enti di ricerca, anche al mondo della produzione e
dei servizi;
f) programmazione e coordinamento dei flussi
finanziari in ordine agli obiettivi generali della politica
di ricerca;
g) adozione di misure che valorizzino la
professionalita' e l'autonomia dei ricercatori e ne
favoriscano la mobilita' interna ed esterna tra enti di
ricerca, universita', scuola e imprese.
2. In sede di prima attuazione e ai fini
dell'adeguamento alla vigente normativa comunitaria in
materia, il Ministro dell'universita' e della ricerca
scientifica e tecnologica e' autorizzato ad aggiornare, con
propri decreti, i limiti, le forme e le modalita' di
intervento e di finanziamento previsti dalle disposizioni
di cui al n. 41 dell'allegato 1, previsto dall'art. 20,
comma 8, della presente legge, ferma restando
l'applicazione dell'art. 11, secondo comma, della legge
17 febbraio 1982, n. 46, ai programmi di ricerca finanziati
a totale carico dello Stato.
3. Il Ministro dell'universita' e della ricerca
scientifica e tecnologica, entro quattro mesi dalla data di
entrata in vigore della presente legge, trasmette alle
Camere una relazione sulle linee di riordino del sistema
della ricerca, nella quale:
a) siano censiti e individuati i soggetti gia'
operanti nel settore o da istituire, articolati per
tipologie e funzioni;
b) sia indicata la natura della loro autonomia e dei
rispettivi meccanismi di governo e di funzionamento;
c) sia delineata la tipologia degli interventi per la
programmazione e la valutazione, nonche' di quelli
riguardanti la professionalita' e la mobilita' dei
ricercatori.».
- Il testo dell'art. 33, sesto comma, della
Costituzione, e' il seguente:
«Le istituzioni di alta cultura, universita' ed
accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi
nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.».
- La Carta europea dei ricercatori, allegata alla
raccomandazione n. 2005/251/CE della Commissione e'
pubblicata nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea
L 75 del 22 marzo 2005.
- Il testo dell'art. 6, commi 9 e 10, della legge
9 maggio 1989, n. 168 (Istituzione del Ministero
dell'universita' e della ricerca scientifica e
tecnologica), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 11 maggio
1989, n. 108, supplemento ordinario, e' il seguente:
«9. Gli statuti e i regolamenti di Ateneo sono
deliberati dagli organi competenti dell'universita' a
maggioranza assoluta dei componenti. Essi sono trasmessi al
Ministro che, entro il termine perentorio di sessanta
giorni, esercita il controllo di legittimita' e di merito
nella forma della richiesta motivata di riesame. In assenza
di rilievi essi sono emanati dal rettore.
10. Il Ministro puo' per una sola volta, con proprio
decreto, rinviare gli statuti e i regolamenti
all'universita', indicando le norme illegittime e quelle da
riesaminare nel merito. Gli organi competenti
dell'universita' possono non conformarsi ai rilievi di
legittimita' con deliberazione adottata dalla maggioranza
dei tre quinti dei suoi componenti, ovvero ai rilievi di
merito con deliberazione adottata dalla maggioranza
assoluta. In tal caso il Ministro puo' ricorrere contro
l'atto emanato dal rettore, in sede di giurisdizione
amministrativa per i soli vizi di legittimita'. Quando la
maggioranza qualificata non sia stata raggiunta, le norme
contestate non possono essere emanate.».
Nota all'art. 2:
- Il decreto-legge 3 ottobre 2006, n. 262 (Disposizioni
urgenti in materia tributaria e finanziaria), convertito,
con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2006, n. 286, e'
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 3 ottobre 2006, n. 230.
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