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  Entra in DPEF 2002/2006 - Risoluzione approvata dall'Assemblea della Camera dei Deputati il 1 agosto 2001 Divisore Grafico
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DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA RELATIVO ALLA MANOVRA DI FINANZA PUBBLICA PER GLI ANNI 2002-2006 (DOC. LVII, N. 1/I)

Risoluzione n. 2 (6-00002) approvata dalla Camera dei Deputati nella seduta del 1.8.2001

LIOTTA, GIANCARLO GIORGETTI, CASERO, ALBERTO GIORGETTI, PAGLIARINI, ELIO VITO, LA RUSSA, VOLONTÉ, CÈ.

La Camera,
esaminato il documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 2002-2006;
valutato positivamente il fatto che, per la prima volta, il documento è stato redatto con riferimento ad un periodo di cinque anni, in modo da delineare il complesso delle politiche che il Governo intende porre in essere nell'arco dell'intera legislatura;

quanto al quadro macroeconomico:
a) tenuto conto che gli scenari macroeconomici internazionali presentano, nell'attuale fase, rilevanti elementi di incertezza, per quanto si profili una ripresa che, a partire dal prossimo anno, dovrebbe assumere dimensioni apprezzabili;
b) considerati i processi evolutivi in atto che intensificano i rapporti tra i diversi sistemi economici nazionali e accrescono la loro interdipendenza e tenuto conto del fatto che le politiche a sostegno dello sviluppo dovranno assumere parametri di competitività validi a livello internazionale;
c) rilevato che, a partire dal 2002, i processi di integrazione economica, in conseguenza dell'avvio della circolazione dell'euro e della scomparsa delle monete nazionali subiranno un'ulteriore, intensa accelerazione;
d) considerato che queste trasformazioni eserciteranno un impatto profondo sulla governance di ciascun paese in termini di maggiore ampliamento degli spazi di mercato, di riduzione della discrezionalità amministrativa, di trasparenza nelle scelte di governo, di efficacia e di efficienza, nonché di responsabilizzazione di tutti i soggetti economici, sociali ed istituzionali che concorrono a realizzare gli obiettivi di sviluppo e di progresso civile e sociale del paese;

in ordine agli obiettivi di crescita:
a)
rilevata la necessità, per il nostro paese, di creare le condizioni idonee a consentire il raggiungimento di elevati tassi di crescita, che si attestino su livelli superiori al 3 per cento all'anno, liberando le potenzialità esistenti nel sistema economico e produttivo nazionale, senza alimentare tensioni inflazionistiche;
b) considerato che, al riguardo, il documento segna una forte discontinuità nei contenuti politici, laddove evidenzia l'intenzione di rimuovere i vincoli che negli scorsi anni hanno ostacolato la realizzazione di più elevati tassi di sviluppo;
c) rilevato che l'obiettivo di stimolare la crescita dovrebbe essere realizzato in termini tali, da un lato, da incrementare la domanda interna attraverso il sostegno ai consumi e agli investimenti mediante la realizzazione di consistenti opere infrastrutturali e, dall'altro, da allargare l'offerta, anche mediante i progressi attesi dalla politica di liberalizzazione e dalle operazioni di privatizzazione, nonché dagli ulteriori elementi di flessibilità nel mercato del lavoro;
d) tenuto conto che il rafforzamento dei tassi di crescita si fonda su alcune scelte strategiche, a partire da quelle poste in essere nell'ambito della "manovra dei cento giorni", che introducono modifiche, di carattere prevalentemente strutturale, in materia di lavoro (disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato; emersione delle attività "sommerse"), di investimenti (legge obiettivo; detassazione degli utili reinvestiti; semplificazione delle ristrutturazioni immobiliari; soppressione dell'imposta sulle successioni; disciplina della tutela delle invenzioni; agevolazioni per la formazione del capitale sociale), e di semplificazione degli adempimenti (eliminazione di 190 milioni di operazioni fiscali e 3 milioni di moduli inutili);
e) rilevato che, in questo quadro, particolare rilievo assume la previsione di un programma di investimenti pubblici pari a 100 mila miliardi nell'arco di cinque anni, di cui metà a carico dello Stato e metà da reperire attraverso il ricorso al project financing;

quanto allo sviluppo del Mezzogiorno:
a) valutata positivamente la centralità che nel documento assume la promozione di tassi di sviluppo particolarmente elevati nel Mezzogiorno, tali da ridurre in misura rilevante il divario rispetto alla restante parte del Paese in termini di crescita e di tassi di occupazione;
b) tenuto conto che, in proposito, il documento prospetta l'adozione di un complesso di misure, cui deve accompagnarsi una attenta valutazione della efficacia degli strumenti previsti dalla normativa vigente, a partire dalla programmazione negoziata e dalle strutture chiamate a gestire gli interventi pubblici di promozione dello sviluppo. A tal fine, si dovrà valutare l'opportunità di mantenere quelle strutture che siano funzionali al conseguimento di specifici obiettivi programmati e realizzabili nel medio periodo;

relativamente agli andamenti di finanza pubblica:
a) considerato che, per quanto concerne la finanza pubblica, la prosecuzione dell'opera di risanamento e il mantenimento degli impegni assunti in sede europea dovrebbero rappresentare un obiettivo condiviso sia dalla maggioranza che dall'opposizione, ai fini del rispetto del Patto di stabilità e di crescita;
b) valutata positivamente, a riguardo, la conferma dell'obiettivo di perseguire il pareggio del bilancio entro il 2003, e per l'anno in corso, di ricondurre, per quanto possibile, l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche verso l'0,8 per cento del PIL, nonostante le incertezze che permangono relativamente all'evoluzione delle principali voci di entrata e di spesa e alle proiezioni di incremento del fabbisogno, a causa delle quali si rende necessaria la presentazione di una nota di aggiornamento del documento prima della manovra di finanza pubblica per il 2002;
c) rilevato che nel documento viene segnalato un preoccupante scostamento dei saldi principali (indebitamento netto e fabbisogno di cassa) rispetto alle previsioni, cui il Governo intende opportunamente far fronte escludendo l'adozione di manovre di tipo tradizionale, fondate in primo luogo sull'aumento della pressione fiscale, che si tradurrebbero in una pericolosa contrazione del reddito disponibile;
d) tenuto conto che nelle linee di indirizzo prospettate dal documento, il risanamento sarà perseguito in primo luogo mediante una progressiva riduzione dell'incidenza della spesa corrente sul PIL, cui si accompagnerà una corrispondente riduzione della pressione fiscale;
e) rilevato che il conseguimento di più elevati tassi di crescita, in conseguenza delle politiche prospettate, con particolare riferimento alla riduzione della pressione fiscale e alle misure dirette a promuovere l'emersione di attività sommerse, potrà contribuire in misura decisiva alla realizzazione del processo di risanamento della finanza pubblica;

per quanto concerne l'informazione in materia di finanza pubblica:
a) rilevato che opportunamente il documento segnala che lo stato della finanza pubblica evidenzia alcune criticità anche per quanto concerne il livello di coerenza e di completezza delle informazioni a disposizione;
b) rilevata che l'esigenza anche ai fini di una piena realizzazione degli obiettivi sanciti con il Patto di stabilità, di un'azione di riforma volta ad adeguare gli strumenti e le metodologie attualmente in uso nella contabilità pubblica agli indirizzi consolidati a livello comunitario e ai processi di devoluzione in atto;
c) preso atto che il documento afferma la necessità di modificare la struttura del bilancio, per migliorarne la leggibilità e farne un efficace strumento di governo dei flussi finanziari, prefigurando una revisione della legge di contabilità che privilegi la ripartizione dei dati contabili per funzioni di spesa;
d) apprezzato, a riguardo, che nel documento, per la prima volta, viene presentato un quadro di raffronto che pone in relazione il valore nel fabbisogno del settore pubblico e quello dell'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, evidenziando le poste che, a partire dal saldo di cassa, permettono di pervenire alla determinazione dell'indebitamento;
e) ritenuto che l'inserimento di tale quadro di raccordo costituisca un indubbio progresso sotto il profilo delle informazioni fornite in ordine all'andamento dei saldi rilevanti in materia di finanza pubblica;
f) condivisi, per le motivazioni sopra esposte, i contenuti, gli obiettivi e le proposte del documento di programmazione economico-finanziaria 2002-2006 e acquisiti gli ulteriori elementi forniti dal Governo in ordine al quadro programmatico;

 

impegna il Governo

I) per quanto riguarda gli obiettivi di carattere macroeconomico: a) ad adottare gli interventi prospettati dal documento, a partire dal processo di devoluzione di poteri dallo Stato alle Regioni, al fine di garantire un significativo aumento del tasso di crescita del PIL per tutto l'arco della legislatura, comunque in coerenza con l'obiettivo di salvaguardare la solidarietà sociale;
b) a perseguire l'obiettivo di una crescita del tasso di occupazione e di una contemporanea riduzione del tasso di disoccupazione;
c) ad assicurare che lo sviluppo del PIL non determini pressioni inflazionistiche, a tal fine dovendosi garantire un tasso d'inflazione contenuto entro le misure indicate;
d) a sostenere la domanda interna anche mediante una costante riduzione della pressione fiscale, riferita sia alle famiglie che alle imprese;
e) a realizzare tassi di crescita dell'economia del Mezzogiorno costantemente superiori a quelli medi nazionali, assicurando a tal fine, l'integrale utilizzo delle risorse previste nell'ambito del quadro comunitario di sostegno;
f) a mantenere la convenienza ad investire nel Mezzogiorno mediante la previsione di regimi fiscali più favorevoli;
g) a porre in essere un'efficace politica di sostegno degli investimenti, sia pubblici che privati;
h) ad adottare misure idonee a potenziare la rete infrastrutturale;

II) per quanto riguarda le politiche nell'ambito dell'Unione europea:
a) a promuovere l'adozione di tutte le iniziative utili a trasformare l'Europa in una "area monetaria ottimale" in modo da rendere la struttura dell'unione economica e monetaria idonea ad affrontare possibili shock derivanti da una congiuntura avversa;
b) ad assicurare la coerenza dell'assetto normativo nazionale con quello dei maggiori paesi europei, in modo da garantire la competitività dell'ordinamento italiano;
c) ad adottare le iniziative opportune per pervenire ad una revisione dei vincoli attualmente previsti in ordine alle modalità e all'entità degli interventi di sostegno alle aree depresse, che dovrà comportare un'incisiva modifica dei parametri adottati, anche in considerazione delle conseguenze che deriveranno dal processo di allargamento dell'Unione europea;
d) a promuovere tutte le iniziative idonee a realizzare le condizioni per una piena liberalizzazione regolata dal mercato europeo del gas e dell'elettricità, attraverso il superamento delle asimmetrie e delle distorsioni derivanti dai diversi livelli di apertura dei singoli mercati nazionali;
e) a sviluppare la cooperazione internazionale quale strumento essenziale nella lotta alla povertà e per il superamento del divario Nord-Sud;

III) per quanto riguarda le politiche di settore:
a) in materia tributaria, a procedere ad una complessiva riforma che riduca progressivamente le aliquote e garantisca una più equa ripartizione del carico fiscale, facendo diretto riferimento al nucleo familiare come soggetto di imposta;
b) nella medesima materia, a provvedere al riordino del regime fiscale dei redditi da capitale e dei redditi diversi di natura finanziaria, concentrando l'imposizione sul reddito effettivamente riscosso, escludendo il reddito maturato e, contestualmente, eliminando il meccanismo dell'equalizzatore;
c) in materia previdenziale, ad adottare tutte le misure utili a promuovere lo sviluppo della previdenza integrativa, assicurando ai lavoratori interessati piena libertà di scelta in ordine alla tipologia di fondi pensione cui intendono fare ricorso e provvedendo ad una consistente riduzione della misura dell'aliquota dell'imposta sostitutiva gravante sugli stessi;
d) in materia assistenziale, a prevedere l'adeguamento delle pensioni più basse, iniziando dai soggetti più anziani e più deboli;
e) a procedere all'ammodernamento del sistema scolastico italiano, strumento fondamentale per la formazione dei giovani, attraverso il rinnovamento delle strutture e la valorizzazione del personale docente e non docente, dando attuazione ai principi di parità scolastica anche attraverso agevolazioni fiscali;
f) ad adottare le iniziative necessarie a incentivare, anche attraverso agevolazioni di carattere fiscale, la formazione del capitale umano, in primo luogo mediante un più intenso e diffuso utilizzo degli strumenti informatici, e lo sviluppo della ricerca, recuperando il divario che penalizza il sistema economico italiano rispetto ai maggiori concorrenti;
g) a superare il ritardo nella dotazione di infrastrutture che condiziona lo sviluppo del sistema produttivo del Paese nel suo complesso e ostacola la mobilità dei cittadini, soprattutto nel Mezzogiorno, promuovendo la creazione di un sistema adeguato di reti "lunghe", necessarie all'integrazione degli scambi commerciali (collegamenti transfrontalieri, reti autostradali), e di reti "corte" (viabilità ordinaria, linee elettriche), anche potenziando i collegamenti marittimi destinati, in primo luogo, al trasporto merci. In particolare, occorre attuare un programma di potenziamento del sistema infrastrutturale del Mezzogiorno, nell'ambito del quale dovrà essere compresa la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina;
h) ad assicurare un consistente incremento delle risorse finalizzate alla realizzazione di opere relative al settore idrico, con riferimento alla depurazione, alle reti fognarie, alle reti di distribuzione e di adduzione;
i) ad assumere tutte le misure adeguate a garantire un'efficace incentivazione, in primo luogo, mediante il ricorso allo strumento fiscale, delle politiche di tutela e risanamento ambientale, con particolare riferimento al recupero delle aree urbane più degradate, e ad assicurare la rapida attuazione dei provvedimenti già adottati a seguito delle recenti calamità naturali;
j) a promuovere le iniziative volte a dotare il Paese di adeguate infrastrutture di telecomunicazione a banda larga che consentano ai cittadini e alle imprese un più agevole accesso alle reti telematiche;
k) ad adottare interventi idonei a portare a compimento il processo di ammodernamento del settore dell'autotrasporto, in termini tali da favorire la competitività del comparto senza pregiudicare i diversi interessi coinvolti;
l) a procedere alle operazioni di privatizzazione e alle dismissioni di partecipazioni pubbliche in un'ottica che non tenga conto soltanto delle esigenze di carattere finanziario, ma contribuisca a determinare un miglioramento generale delle condizioni produttive e di mercato, in termini tali da concorrere alla efficienza e alla competitività complessiva del sistema economico nazionale;
m) a privilegiare il ricorso a sistemi di incentivazione delle attività produttive in forma automatica ed oggettiva, in primo luogo mediante l'utilizzo del credito di imposta, superando progressivamente alcuni dei meccanismi attualmente esistenti, caratterizzati da un eccesso di discrezionalità;
n) a potenziare tutti gli strumenti a sostegno dello sviluppo delle piccole e medie imprese, ivi compresa la diffusione del cosiddetto venture capital;
o) a promuovere la realizzazione dell'integrale informatizzazione della pubblica amministrazione;
p) ad adottare interventi volti a consentire all'agricoltura italiana di svolgere un ruolo trainante nei mercati internazionali, in particolare a sostegno dei prodotti tipici, con specifico riferimento al settore vitivinicolo e, allo stesso tempo, di concorrere alla valorizzazione e alla conservazione dell'ambiente;
q) a promuovere la razionalizzazione degli enti e degli istituti di promozione economica all'estero, che, in cooperazione con le agenzie di promozione locale e regionale, diano impulso ad un nuovo modello di "diplomazia economica" a beneficio delle piccole e medie imprese;
r) ad assicurare, nell'ambito della revisione del modello di welfare, un adeguato livello di risorse e ad adottare le misure idonee a valorizzare il ruolo svolto dalle famiglie e dal cosiddetto terzo settore a sostegno delle categorie svantaggiate ed a procedere ad una semplificazione della legislazione vigente ed alla redazione di un testo unico in materia di no-profit, che riunisca in un'unica legge tutti i vari provvedimenti che regolano il terzo settore;
s) fermo restando il principio universalistico di garanzia delle prestazioni sanitarie essenziali, a promuovere il conseguimento di più elevati standard qualitativi nel sistema sanitario pubblico, evitando, nella prospettiva della devoluzione, l'adozione di modelli organizzativi rigidi ed introducendo misure atte a responsabilizzare tutti i soggetti istituzionali e a valorizzare compiutamente la professionalità del personale impiegato nel servizio pubblico;

IV) per quanto riguarda gli obiettivi di finanza pubblica:
a) a stabilire il limite massimo del saldo netto da finanziare per il 2002, al netto delle regolazioni contabili e debitorie, entro il valore di 33.570 milioni di euro (pari a 65 mila miliardi di lire), e, per il 2003 e per il 2004, in una misura inferiore a quella del primo anno, lungo un percorso di avvicinamento agli obiettivi programmatici di un saldo netto da finanziare non superiore a 29.955 milioni di euro (pari a 58 mila miliardi di lire) per il 2003 e a 26.340 milioni di euro (pari a 51 mila miliardi di lire) per il 2004;
b) a mantenere il fabbisogno di cassa nel settore statale entro il limite di 18.593 milioni di euro (pari a 36 mila miliardi di lire) per il 2002; di 15.494 milioni di euro (pari a 30 mila miliardi di lire) per il 2003 e di 14.461 milioni di euro (pari a 28 mila miliardi di lire) per il 2004 e per gli anni successivi;
c) a ricondurre l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche verso la misura dello 0,5 per cento nel 2002, e a pervenire al pareggio di bilancio nel 2003 e negli anni successivi;
d) a conseguire un avanzo primario del conto delle amministrazioni pubbliche in misura pari al 5,5 per cento nel 2002, al 5,8 per cento nel 2003 e nel 2004 e costantemente superiore al 5 per cento negli anni successivi;
e) a mantenere il rapporto tra debito pubblico e PIL entro valori non superiori, in percentuale del PIL, al 103,2 per cento nel 2002, al 100,6 per cento nel 2003, al 97,9 per cento nel 2004 e, rispettivamente, al 95,5 per cento e al 92,8 per cento negli anni successivi;

V) per quanto riguarda l'assetto degli strumenti di finanza pubblica:
a)
ad adoperarsi, nell'immediato, affinché sia fornita al Parlamento un'informazione univoca e tempestiva sull'andamento delle principali grandezze di finanza pubblica; in particolare, si ravvisa l'esigenza di seguire costantemente sia l'evoluzione del fabbisogno del settore pubblico sia dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni. A tal fine, si auspica che il quadro di raccordo contenuto nel documento, ulteriormente affinato, possa essere fornito con cadenza periodica;
b) a definire, già nell'ambito dei provvedimenti collegati alla prossima manovra di finanza pubblica, i criteri e gli indirizzi per una revisione della normativa di contabilità pubblica, che, nel rispetto delle direttive Eurostat, introduca maggiori elementi di semplificazione e di modernizzazione e sia di aiuto ai sottostanti processi di riorganizzazione amministrativa e gestionale: In particolare la riforma dovrà assicurare:
l'omogeneità dei sistemi di contabilizzazione delle partite economico-finanziarie e la standardizzazione della documentazione di bilancio dei diversi enti territoriali;
la definizione di un efficiente sistema di raccordo tra i vari centri che compongono il sistema nazionale di finanza pubblica, anche mediante l'utilizzo di modalità di collegamento telematico;

VI) con riferimento all'articolazione della manovra di finanza pubblica per il 2002:
a) a presentare un disegno di legge finanziaria che:
contenga le disposizioni dirette ad assicurare il conseguimento degli obiettivi di saldo indicati nella presente risoluzione e il rispetto del vincolo di copertura degli oneri di natura corrente, nonché quelle dirette a regolare le aliquote fiscali e a determinare gli importi delle tabelle,
includa i principali interventi di sostegno diretto dello sviluppo rivolti, in particolare, a promuovere in via prioritaria la crescita del Mezzogiorno, a potenziare il sistema delle infrastrutture, a realizzare investimenti per la tutela dell'ambiente;
escluda norme di carattere ordinamentale prive di effetti finanziari nell'anno successivo e interventi localistici o di carattere microsettoriale;
b) a considerare come collegati alla manovra di finanza pubblica per il 2002 i provvedimenti organici di riforma con contenuto omogeneo che il Governo presenterà entro il prossimo 15 novembre nei seguenti settori: fisco; misure volte ad assicurare l'attuazione della devoluzione di poteri dallo Stato alle regioni in materia di sanità, istruzione, sicurezza; sviluppo della previdenza integrativa; istruzione e ricerca; riforme e informatizzazione della pubblica amministrazione; gestione del patrimonio pubblico; liberalizzazione dei mercati e dei servizi pubblici; revisione della normativa di contabilità pubblica.

 
   

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