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nota del 24/03/1998


Dipartimento per l’Autonomia Universitaria e per gli Studenti
Ufficio I
Documento allegato alla nota del 24 marzo 1998
(Corsi di formazione per gli insegnanti / Determinazione numerica degli accessi)

Ipotesi di lavoro circa la determinazione degli accessi ai corsi di formazione degli insegnanti

I - Corso di laurea in Scienze della formazione primaria
II- Scuola di specializzazione post-laurea all'insegnamento secondario

Il carattere professionalizzante dei corsi, e in particolare la presenza di tirocini obbligatori, rendono necessario che gli accessi avvengano a numero programmato non solo per la Scuola di specializzazione all'insegnamento secondario - come é per tutte le Scuole di specializzazione - ma anche per il Corso di laurea in Scienze della formazione primaria. In una prima fase, si dovrà anche tener conto della necessaria sperimentazione di un modello formativo che ha caratteri fortemente innovativi e che per raggiungere obiettivi di qualità deve comportare modalità didattiche molto interattive. In ogni caso, la determinazione numerica é resa necessaria sia ai fini della preventiva determinazione dei costi, sia per le ricadute che i previsti tirocini avranno nella organizzazione scolastica degli istituti ospitanti.

Valutazioni, pur provvisorie, in corso di elaborazione al M.P.I. prevedono per il prossimo triennio, a livello nazionale, una disponibilità media annua di circa 13.500 posti per le scuole materne ed elementari e di quasi 16.000 per le scuole secondarie; le valutazioni definitive saranno presumibilmente più basse, per tener conto del 3% di diminuzione degli organici disposto dalla recente Legge finanziaria. Peraltro, va considerato il fatto che in entrambe le realtà vi sono molti aspiranti in lista di attesa da anni: dall'Istituto Magistrale sono usciti finora oltre 30.000 diplomati all'anno, e questi, nonché quelli che si diplomeranno fino al 2002, mantengono il diritto a partecipare ai concorsi; i "precari" che parteciperanno ai prossimi concorsi e/o abilitazioni per la scuola secondaria vengono valutati in molte decine di migliaia (e gli altri laureati, o laureandi, potenzialmente partecipanti, in alcune centinaia di migliaia). Per dare concrete prospettive ai laureati e specializzati che usciranno dai corsi universitari sembra pertanto opportuno che essi siano in numero inferiore alle cifre sopra riportate.

Le precedenti considerazioni portano a ritenere che, in sede di prima attivazione, il totale nazionale degli accessi possa essere determinato in numero tra 6.000 e 10.000 per il Corso di laurea, tra 8.000 e 12.000 per la Scuola di specializzazione. Per consentire ai singoli Comitati regionali universitari, ovvero a una struttura da essi delegata, di proporre le cifre per la propria Regione, si allegano prospetti da cui risulta il "peso" che la Regione ha rispetto all'intero Paese, e conseguentemente il numero minimo e massimo di posti allievo corrispondenti al previsto totale nazionale (All. 1 per la Laurea; All. 2 per la Scuola). Tenuto conto del fatto che sulle previsioni vi é un certo margine di incertezza, e che vi sono invece dati certi sulla consistenza dell'organico in servizio, si é assunta - come parametro indicativo - la media tra i pesi che risulterebbero da tali due valutazioni (peraltro poco dissimili). Per la Scuola di specializzazione si é inoltre individuata la sub-articolazione per indirizzi (All. 3); poiché questa suddivisione é stata eseguita sulla base dei soli dati previsionali, il totale risulta lievemente diverso. Si é anche proceduto all'arrotondamento delle cifre alla decina superiore o inferiore. Si ribadisce che le previsioni M.P.I. vengono riportate in quanto illustrano la procedura che ha portato all'individuazione dei numeri da ammettere e indicano l'ordine di grandezza di quello che potrà essere il turn-over annuo a regime; l'effettiva disponibilità, nei primi anni, per i futuri laureati/specializzati potrà essere in realtà anche molto inferiore, poiché gli altri canali di immissione potranno in qualche caso saturare i posti, o quasi.

E' opportuno che nel corso della elaborazione della propria proposta, gli Atenei di ogni Regione coinvolgano le autorità scolastiche (Sovrintendenza e Provveditorati); sono inoltre necessarie, per i relativi indirizzi, le consultazioni con ISEF, Accademie di Belle Arti, Conservatori musicali e ISIA. Nelle Regioni ove é prevista l'attivazione di una struttura non statale oltre a quella statale, si suggerisce che i numeri vengano ripartiti tra le stesse proporzionalmente ai flussi dei laureati nelle rispettive Università nelle aree disciplinari rilevanti, ovvero alla stima dei flussi attesi nel caso della prevista attivazione di nuove iniziative, nelle aree disciplinari rilevanti, da parte di Atenei di nuova istituzione.

Circa la Scuola di specializzazione, in ogni ambito regionale appare opportuno valutare anzitutto quali siano gli indirizzi che in questa fase siano da attivare. E' auspicabile che, a tal fine, i comitati delle Regioni contigue si consultino tra loro. In ogni caso, è opportuno che gli indirizzi a limitato numero di sbocchi – che rappresentano spesso aree ove la ricerca didattica non è molto diffusa – siano attivati, a livello nazionale, in poche Regioni, in relazione allo specifico interesse e alla disponibilità delle necessarie competenze. A tal fine sarà necessaria una tempestiva circolazione delle informazioni, anche per assicurare che siano comunque fornite – in ambito nazionale – le relative specializzazioni.

Si attendono le indicazioni entro il 30 aprile p.v. Eventuali proposte dei Comitati regionali che si discostino dalle indicazioni numeriche individuate negli allegati prospetti, dovranno essere opportunamente motivate. Il M.U.R.S.T., qualora il totale risultante dalle indicazioni non rientrasse nel totale ipotizzato, prima di procedere in via definitiva alle necessarie determinazioni numeriche, attiverà opportune iniziative di consultazione e coordinamento. Proprio per rendere possibile ciò, il termine di cui sopra é assolutamente inderogabile.


 
   

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